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Organo Giuseppe Bernasconi, 1855
12 Trombe soprani 1 Principale bassi
13 Fagotto bassi 2 Principale soprani
14 Flauto traverso (soprani) 3 Principale cornetto soprani
15 Viola bassi 4 Ottava bassi
16 Ottavino soprani 5 Ottava soprani
17 Flauto in VIII soprani 6 Quintadecima bassi
18 Voce umana (soprani) 7 Quintadecima soprani
19 Terza mano 8 XIX
20 Tromboni (pedale 12’) 9 XXII
21 Timpani 10 XXVI-XXIX
22 Contrabbassi 11 XXXIII-XXXVI

 

Divisione bassi/soprani  Do#3/Re3

Pedaloni a destra della pedaliera: Tirapieno; Combinazione libera alla lombarda

Pedaletto sopra alla pedaliera azionante rullante


L’organo ubicato presso il Santuario della Beata Vergine Assunta di Loreto è l’opera numero 83 dell’organaro varesino Giuseppe Bernasconi.

Le notizie storiche a proposito di organi collocati nel santuario risalgono a prima della metà del settecento. E’infatti conservato presso la sacrestia un disegno che attesta l’ubicazione di uno strumento collocato sulla parete settentrionale del transetto. Nel 1756 abbiamo l’attestazione dell’acquisto di un nuovo organo, mentre risale al 1855 la realizzazione dello strumento attuale da parte del Bernasconi, come citato nell’elenco degli organi costruiti dall’organaro redatto nel 1881. La cantoria antica venne mantenuta e “sistemata” dal falegname Giovanni Borzini e verniciata e dorata dal doratore Francesco Depedrini. Il 20 maggio 1856 lo strumento venne approvato con numerose lodi dopo la perizia del sacerdote e organista galliatese Giacomo Marini.

L’unico intervento di restauro documentato da iscrizione all’interno dello strumento è da attribuire all’organaro Giacomo Zenoni di Miasino nel 1928. Durante questo intervanto venne modificata la fisionomia originale dello strumento: i registri di Tromba soprani e Fagotto bassi vennero sostituiti con quelli di Gamba bassi e soprani, mentre il registro di Flutta fu trasformato in Bordone di 8 piedi.

Lo strumento ha subito un intervento di restauro e di ripristino delle condizioni originali nel 2012 da parte di Antono Bianchin di Brembate di Sopra (BG)

La cassa lignea settecentesca e la cantoria dello strumento sono state restaurate e riportate alla fisionomia originaria da Gabriele Chinellato di Carate Brianza.

L’organo presenta una facciata di 31 canne suddivise in tre campate a cuspide con bocche allineate appartenenti al registro di Principale bassi

La tastiera è di 58 tasti, con estensione Do1-La5 e con prima ottava cromatica Do#1 e Re#1 richiamano le note dell’ottava superiore. La pedaliera è del tipo “a leggio” di 18 pedali con estensione Do1-Mi2 di 12 suoni reali. Il pedale Fa2 inserisce ad incastro la Terza mano. La trasmissione è interamente del tipo meccanica sospesa con tiranti in ferro.

I comandi di inserimento dei registri sono del tipo “a manetta” ad incastro e sono disposti in due colonne alla destra della consolle.