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Organo Antegnati-Brunelli-Biroldi
10 Bassi d’armonia (8′ Ped.) 1 Principale bassi 8′
11 Flagioletto soprani 2′ 2 Principale soprani 8′
12 Flauto traverso soprani 8′ 3 Ottava bassi
13 Flauto in ottavo soprani 4′ 4 Ottava soprani
14 Voce umana soprani 8′ 5 Quinta decima
15 Trombe soprane 8′ 6 XIX
16 Violoncello bassi 4′ 7 XXII
17 Fagotto bassi 8′ 8 XXVI
18 Terza mano 9 XXIX
19 Contrabbassi

 

Divisione Bassi/Soprani   Do#/Re

Due pedaloni a destra della pedaliera inseriscono il Ripieno e la combinazione libera alla lombarda


L’organo della parrocchiale di San Vittore all’Isola Bella si trova collocato in cantoria sopra il portale d’ingresso.

Lo strumento attuale risale al 1807 ed è opera dell’organaro varesino Eugenio Biroldi, che però riutilizzò materiale appartenente a strumenti precedenti, nello specifico a Giacomo e Gaspare Brunelli. Di grandissima importanza storica sono le 219 canne conservate in ottimo stato e poco rimaneggiate appartenenti certamente alla famiglia organara Antegnati. Nello specifico queste canne risalenti circa al 1550 facevano parte di un organo collocato in area milanese che poi venne smontato e ricollocato presso la parrocchiale dell’Isola Bella nel ‘700 da Brunelli.

Si tratta di un ritrovamento eccezionale a causa della rarità di strumenti di Antegnati giunti fino ai nostri giorni e per il numero di canne sopravvissute, che corrisponde alla quasi totalità del materiale fonico impiegato nell’organo cinquecentesco originale. In particolare per quanto riguarda il registro del Flauto in VIII (completo dalla prima all’ultima canna tranne che per una), quello presente nell’organo della parrocchiale di San Vittore è l’unico caso di Flauto “a cuspide” realizzato da Giangiacomo Antegnati giunto fino a noi: di tale procedimento costruttivo era infatti finora nota la realizzazione da parte di Giangiacomo Antegnati solo negli scritti, ma non vi era nessuna testimonianza materiale di ciò.

La trasmissione è di tipo meccanico. La tastiera è di 54 note (Do1-Fa5) con i primi quattro diesis che richiamano quelli dell’ottava successiva; i tasti sono ricoperti in ebano, mentre i tasti cromatici hanno una copertura d’osso. La pedaliera non è originale: è di tipo rettilineo piano ed è composta di 18 tasti e anche in questo caso i primi quattro diesis richiamano quelli dell’ottava successiva.

I registri sono del tipo “a manetta” ad incastro e sono disposti su due colonne a destra della consolle, più un comando intagliato nella cassa che comanda l’inserimento dei Contrabbassi.

I somieri sono in noce e sono della tipologia “a vento”, mentre i crivelli sono di cartone

 

Le canne metalliche possono essere suddivise in tre gruppi che seguono gli interventi succeduti all’organo.

 

Il primo nucleo è quello realizzato da Eugenio Biroldi nel 1807 nei seguenti registri:

Principale bassi – la cuspide in facciata, 17 canne di stagno

Principale soprani – interne, in lega di piombo

Flauto traverso soprani – le ali in facciata 10 canne di stagno, le interne di piombo

Flagioletto soprani – di piombo

Fagotto bassi – tube di latta le prime 13, di piombo le 9 restanti

Violoncello bassi – tube di piombo

Trombe soprane – tube di stagno

Vigesima sesta e Vigesima nona di completamento del Ripieno

 

Il secondo nucleo di canne è quello riconducibile ai milanesi Giacomo e Gaspare Brunelli che piazzarono l’organo all’isola nei primi decenni del settecento e comprende le prime tre canne dei registri di Ottava bassi – XV – XIX – XXII e le 21 più piccole della Voce umana

Anche le 18 canne lignee dei Contabbassi con rinforzi e le prime tre del Principale sono opera dei Brunelli.

 

Le canne del terzo nucleo appartengono all’organo cinquecentesco degli Antegnati, conservate dai Brunelli prima e da Eugenio Biroldi nello strumento giunto sino a noi.

Sono canne costruite attorno al 1550 da Giangiacomo Antegnati e dal figlio Benedetto in modo preciso con le saldature perfette, con lastre di piombo di spessore decrescente uniforme, tutte con la nota corrispondente graffita, conservate pressochè integre, non presentano significative alterazioni alle bocche (gli organari che le hanno maneggiate hanno avuto grande rispetto)

Queste canne sono appartenenti ai seguenti registri:

Principale :13 canne di facciata in stagno, dal 38 al 47 in piombo – Canne totali 23

Ottava: dalla 1 alla 47 in piombo, manca la 29 – Canne totali 46

Decima quinta: dalla1 alla 21, poi 23,24,26,28,30a38,40,42,43,44,46. Ritornello sulla 41 – Canne totali 40

Decima nona: dalla 1 alla 20,22,24,25,27,28,31,32,35,36,37,39,43,45. Ritornello sulla 35 poi prosegue sino alla 47 – Canne totali 33   

Vigesima seconda: dalla 1 alla 3, 5 a 11, 13 a 24, 27, 30, 31, 33, 34, 35, 37, 43, 44. Ritornelli sulla 30 e 42 – Canne totali 31   

Flauto in ottavo: dalla 1 alla 46.  Corpo conico, in piombo –  Canne totali 46

In tutto sono 219 canne appartenenti all’organo rinascimentale, sono mancanti 63 canne per completare lo strumento considerato di 6 registri e 47 note.

 

Per quanto riguarda le canne di legno, le 8 canne tappate e relative 8 canne di rinforzo dei Contrabbassi (con le prime 3 del Principale bassi) sono settecentesche, riutilizzate da Biroldi che ha costruito quelle per i diesis della seconda ottava di Contrabassi e i Bassi d’Armonia.

 

–   Il corista sul La3 del Principale è di 445 Hz a 25° C

–   La pressione dell’aria è di 48 mm in colonna d’acqua

 

L’organo è stato recentemente sottoposto a intervento di pulitura e manutenzione straordinaria eseguito da Mario Marzi di Pogno.


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